Meteo e clima: tra scienza e tecnologia

Meteo e clima: tra scienza e tecnologia

Chiusa con successo a Rovereto la terza edizione del Festivalmeteorologia. Con un richiamo alla responsabilità sociale.

La meteorologia come scienza che si avvale della tecnologia per il proprio sviluppo e contribuisce essa stessa a mettere a punto nuove tecnologie per le proprie applicazioni: questo il tema affrontato dai protagonisti coinvolti dal ricco programma del Festivalmeteorologia 2017, ospitato per la terza volta a Rovereto a metà novembre.
L'evento si è affermato dal 2015 come preziosa occasione di incontro, di conoscenza e interazione tra le diverse realtà della meteorologia italiana: il Festival, infatti, offre un’occasione per discutere di meteorologia e diffondere conoscenze scientificamente valide anche attraverso il contributo di esperti autorevoli riconosciuti a livello internazionale.
Sulla scia dell’entusiastica accoglienza riservata alle scorse edizioni da parte di tutto il variegato mondo della meteorologia italiana, il Festivalmeteorologia ha saputo in questa occasione forse più ancora che in passato attirare l’attenzione di un pubblico curioso non specializzato.
Tante le novità e gli ospiti di spicco della tre giorni promossa da Università di Trento e Comune di Rovereto, insieme a Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto: degna di nota, fra tutte, la partecipazione di Erik Andersson, vicedirettore del Dipartimento delle Previsioni del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine di Reading, e Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, che hanno contribuito a sviluppare il tema eletto per questa edizione. Le relazioni degli esperti selezionati per il ciclo di conferenze hanno permesso di rivelare il lato meno noto della meteorologia, del progresso tecnologico che accompagna gli studi, dei sofisticati modelli di analisi impiegati e delle reti di dati che oggi sostengono la capacità di previsione. Ma, soprattutto, hanno provocato e sollecitato il dibattito intorno ai rischi connessi a una lettura superficiale della crisi climatica e ambientale in atto.
Riuniti in tavola rotonda, gli esperti hanno esaminato opportunità e rischi della comunicazione della meteorologia: nei media, su internet, nella scuola e nella società. Per dire che un’informazione corretta, a tutti i livelli - nella scuola, nelle realtà museali, sui media – ha un valore inestimabile per la crescita di una società consapevole delle potenzialità e dell’importanza della formazione e dell’informazione in meteorologia. Per il pubblico degli appassionati si sono svolte diverse attività, lezioni frontali ed esperimenti volti ad avvicinare i meno esperti alla meteorologia. Una “sessione formazione” dedicata ha ospitato una serie di presentazioni tenute da docenti universitari per illustrare l'offerta formativa dei vari atenei nel settore.
Dal canto suo, la nostra Fondazione è stata protagonista in particolare dell'allestimento delle mostre organizzate nell’ambito del Festival. Due le occasioni ospitate negli spazi della Biblioteca Civica di Rovereto, che insieme al Museo e all'Università di Trento ha curato le esposizioni: la mostra bibliografica "Tempo e Siori" e la mostra fotografica "A caccia di tornado". Palazzo dell'Istruzione ha accolto l’esposizione degli elaborati grafici realizzati dalle classi 5A e 5B dell’indirizzo di Grafica del Liceo Artistico F. Depero di Rovereto, vincitrici della XXIV edizione del concorso nazionale “Immagini per la Terra”; Trentino Sviluppo ha fatto da cornice a “Meteoclick”, ovvero l’esposizione delle fotografie più significative del concorso fotografico amatoriale del Festivalmeteorologia 2016. Presso la sede del Museo è stata infine proposta “Tempo e Tecnologia” una piccola esposizione di strumenti utilizzati per la raccolta di dati d'interesse meteorologico, con un occhio di riguardo alla loro evoluzione tecnologica dalla fine dell'Ottocento ad oggi.
La Fondazione, incubatore di tutta la parte didattica (incluso un corso di formazione a tema per docenti dell'Iprase) ha inoltre ospitato l'aperitivo scientifico "Le sfide globali e locali nel clima che cambia", in occasione del quale Roberto Barbiero, dell'Osservatorio Trentino sul Clima della Provincia autonoma di Trento, ha parlato della sua partecipazione alla COP23, la conferenza ONU sul clima, di Bonn, e ha riflettuto sull'impatto dei cambiamenti climatici su ambiente, economia e società a livello internazionale e con uno sguardo alle Alpi. Sempre per la sezione “Oltre al Festival”, la Fondazione ha coordinato l’appuntamento della “domenica con il Sole”: un pomeriggio di osservazione del cielo dall’osservatorio gestito dal Museo Civico speciale Monte Zugna.

 
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