Obiettivo Natura, il connubio perfetto tra scienza ed arte

Obiettivo Natura, il connubio perfetto tra scienza e arte

  • Fotografare la natura per uno scienziato significa studiare animali e piante per documentare la loro presenza, osservarne i comportamenti e gli habitat, ma può anche diventare una vera e propria forma d'arte.

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La fotografia della natura è una specializzazione affascinante anche se non poco complessa. In realtà, sotto questo termine generico si celano indirizzi secondari: c'è chi è affascinato dal microcosmo, in primis piante e insetti, chi rivolge la sua attenzione agli animali più grandi, uccelli e mammiferi; un po' nel mezzo si trova l'appassionato della ripresa del paesaggio naturale.

Perché complessa? Perché richiede non solo nozioni tecniche (come si utilizzano fotocamere e obiettivi in questo campo specifico), ma anche conoscenze naturalistiche poiché sarà improbabile riprendere con successo un soggetto vivente e capace di fuga senza conoscere, seppur a grandi linee, il suo habitat e le sue abitudini di vita. Un po' più semplice la questione con le piante, ma anche qui occorre qualche nozione di base sugli ambienti naturali e la flora che questi ospitano, i periodi di fioritura, ecc.

Quel che rende particolarmente sensibile la fotografia naturalistica è la natura dei soggetti: si tratta quasi sempre di organismi viventi. Risulta quindi necessaria una considerazione di carattere etico: nessuna ripresa vale la vita di un soggetto, grande o piccolo, importante o, apparentemente, meno significativo. Non parliamo solo della sua esistenza in senso stretto. Il semplice disturbo, soprattutto in alcuni periodi dell'anno (vedi riproduzione), può risultare deleterio per alcuni uccelli o mammiferi particolarmente sensibili. Attenzione, quindi! Mai comportarsi in maniera invasiva, mai insistere a lungo, soprattutto quando le condizioni meteorologiche sono particolarmente severe!

Per quanto riguarda le fotocamere queste hanno ormai raggiunto livelli tecnologici molto elevati e non è necessario investire cifre impegnative per ottenere buoni risultati. Per iniziare basta il modello-base di un qualsiasi marchio; solo in un secondo tempo, se la nostra passione si consolida e cresce, si può pensare a un modello più avanzato. Per le prime esperienze va benissimo una qualsiasi fotocamera a obiettivo intercambiabile con risoluzione attorno ai 20 Mpxl.

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Gli occhi di una fotocamera - che, in un certo senso, diventano anche i nostri - sono gli obiettivi. Anche qui un discorso analogo: non ne esistono di scadenti in commercio ma molto dipende da come vengono utilizzati; gli errori sono soprattutto errori del fotografo, non difetti dell'attrezzatura.

Come si è detto, la fotografia naturalistica richiede obiettivi diversi per ogni campo di applicazione. Per piante, insetti, rettili, anfibi e in genere per la documentazione di soggetti di piccole dimensioni sono indispensabili gli obiettivi macro, capaci di mettere a fuoco da distanze estremamente ravvicinate. Per dare un'indicazione concreta si può dire che un'ottica macro attorno ai 90/100mm sarebbe l'ideale. Il microcosmo è affascinante e ricchissimo di soggetti, necessita però di un'esplorazione minuziosa dell'ambiente per scoprire i minuscoli abitanti. La ripresa delle piante può apparire un gioco da ragazzi dato che i soggetti non sono in grado di fuggire. Nulla di più falso! Se l'immagine non è tecnicamente perfetta, se il punto di vista è inadatto (meglio inquadrare le piante non dall'alto ma dal loro livello), l'insieme apparirà banale e senza interesse, persino con il più appariscente dei soggetti. 

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Fioriture primaverili (Keukenhoff, Paesi Bassi)

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Campo in fiore (Namaqualand, Sudafrica)

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Albero faretra (Aloidendron dichotomum), (Sudafrica)

Insetti, rettili e anfibi sono - per questioni fisiologiche (animali a sangue freddo!) - più facilmente approcciabili durante le primissime ore della giornata e non nelle ore centrali quando ormai saranno in piena attività.

Per la ripresa del paesaggio basta una fotocamera e un obiettivo che, nell'insieme, hanno peso contenuto e possono essere inseriti nello zaino senza occupare molto spazio. Occorre tuttavia grande attenzione per la qualità della luce: i momenti più adatti per la ripresa sono quelli che seguono l'alba o che precedono il tramonto. Solo allora la luce ha spettacolari tonalità cromatiche, il sole è basso sull'orizzonte e regala una spiccata tridimensionalità allo scenario naturale. Certo, si può riprendere anche a mezzogiorno ma la luce sarà piatta, con cromatismi neutri, senza fascino. Altrettanto importanti le condizioni meteorologiche: fenomeni inusuali come la nebbia, la neve, un temporale, conferiscono maggiore intensità all'ambiente naturale. 

Uccelli e mammiferi sono soggetti impegnativi ma decisamente affascinati. Mal tollerano la presenza dell'uomo, fuggono da distanze medio-elevate e, se in volo o in corsa, sono difficili non solo da mettere a fuoco ma persino da mantenere nell'interno dell'inquadratura. Maggiori difficoltà, ma anche maggiori sfide! In questo campo occorrono teleobiettivi con lunghezza focale superiore a 300mm, eventualmente abbinati con un moltiplicatore di focale che ne aumenta ancora la potenza. 

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Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus) in palude (Grecia)

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Gheppio (Falco tinnunculus) in volo esplorativo (Delta del Po)

Fotocamere e obiettivi a parte, qual è l'accessorio più importante? Nessun dubbio: il treppiede. Ci consente di fotografare con qualsiasi condizione di luce (e quindi con tempi di scatto anche lentissimi), di studiare con attenzione l'inquadratura, di mettere a fuoco sul punto prescelto con grande precisione. Un'indicazione primaria di carattere tecnico-costruttivo: chi si occupa di riprese di insetti e di piante necessita di un modello in grado di offrire un'altezza minima di ripresa adeguata, scendendo fino a pochi centimetri dal terreno. Una seconda raccomandazione: un treppiede robusto non potrà mai essere leggerissimo, soprattutto quando si utilizzano potenti teleobiettivi, quindi occorre partire da un peso di almeno 1.5kg.

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a cura di Ioannis Schinezos, fotografo naturalista professionista e pubblicista. Ha pubblicato diversi libri e decine di articoli in riviste che si occupano di natura, geografia, scienza, viaggi. È tra i primissimi membri dell'Associazione Fotografi Naturalisti Italiani (AFNI) di cui cura tutte le iniziative editoriali, incluso il periodico quadrimestrale Asferico. www.instagram.com/ioannisschinezos/

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