
Monitoraggio della falda freatica a Rovereto: ultimi risultati e sviluppi futuri
Si legge in 5 minuti: il tempo di un caffé americano!

Dal 2004 la Fondazione Museo Civico di Rovereto conduce un'attività di monitoraggio sistematico della falda freatica nella zona industriale del comune di Rovereto con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione nel tempo e comprenderne la relazione con i fattori ambientali e antropici. Questa attività, svolta con rigore scientifico dalla sezione Scienze della Terra, si è rivelata fondamentale per osservare le dinamiche del sistema idrico sotterraneo e per supportare strategie di gestione sostenibile della risorsa.
Espansione della rete di monitoraggio
Dal 2024, la rete di monitoraggio è stata significativamente ampliata: dai 4 pozzi storici rimasti in seguito alla trasformazione antropica del territorio, si è passati a 15 punti di misura distribuiti sul territorio del comune di Rovereto.
▪️ A gennaio 2024, è stato attivato un nuovo punto presso l’ingresso della ditta Marangoni.
▪️ Da aprile, il sistema si è esteso verso nord, con l’aggiunta di quattro nuovi pozzi situati nella zona di via Valdiriva.
Nella carta sottostante vengono localizzati i 15 punti tramite il loro numero di identificazione ID sulla foto aerea ricavata da Google Earth e sull’estratto della carta geologica.

Estratto da “Carta Geologica della Provincia Autonoma di Trento” – Portale istituzionale della PAT
Metodo e strumenti
Le misurazioni vengono effettuate con cadenza mensile dai tecnici della Fondazione Museo Civico utilizzando un freatimetro a cavo centimetrato (modello FRE 810). Per ogni rilevamento vengono registrati:
▪️ Data e ora della misura
▪️ Condizioni meteorologiche
▪️ Profondità della falda rispetto al piano di campagna o all’imbocco del pozzo
▪️ Temperatura dell’acqua
Le informazioni raccolte sono organizzate in tabelle che permettono di analizzare in dettaglio l’andamento della falda nel tempo. Nella tabella sottostante (Tab.1) si può quindi osservare nella prima colonna il numero di ID di ogni punto di prelievo e nelle colonne successive i dati relativi alla quota assoluta e a quella relativa al piano di campagna per ogni uscita mensile.

tab. 1
In questa ulteriore tabella (Tab. 2) viene invece riportata la temperatura dell’acqua in ogni punto di prelievo al momento della misura della quota del livello di falda.

tab. 2
Quote e carte isofreatiche
Grazie alla regolarità e all’omogeneità delle misure, è stato possibile produrre carte delle isofreatiche che mostrano l’andamento del tetto della falda in due momenti distinti dell’anno: giugno e dicembre 2024.

Il confronto delle carte isofreatiche (CAR. 3 e CAR. 4) create con i dati di due momenti temporali differenti, in questo caso il mese di giugno (CAR. 1) e il mese di dicembre (CAR. 2) permette di visualizzare la direzione del flusso idrico sotterraneo, perpendicolare alle curve di livello perché convenzionalmente il movimento delle acque avviene lungo la direzione di massima pendenza.

Interazione con il fiume Adige
Uno degli aspetti centrali dell’indagine riguarda la relazione tra falda freatica e fiume Adige.
I dati raccolti durante il monitoraggio sono messi in relazione con i livelli idrometrici rilevati presso la stazione di misura “Marco”, gestita dall’Ufficio Dighe della Provincia Autonoma di Trento. Le misure vengono effettuate ogni 15 minuti; per coerenza con le rilevazioni manuali, il dato preso in considerazione è quello delle ore 12:00 del giorno in cui viene effettuato il monitoraggio.
Di seguito la tabella e il grafico relativo al livello del fiume nel punto di misura “Marco”.

L’analisi ha evidenziato una chiara relazione tra le variazioni del livello del fiume e le oscillazioni della falda, confermando l’interazione tra le acque superficiali e quelle sotterranee.
Risultati principali del 2024
Nel 2024, la quota media del tetto della falda nei pozzi monitorati a Rovereto è risultata pari a 164,22 metri sul livello del mare (m s.l.m.), in calo rispetto al 2023 (166,45 m s.l.m.) e al 2022 (165,70 m s.l.m.).
Questa variazione è probabilmente legata alle abbondanti precipitazioni nei primi sei mesi dell’anno, che hanno ridotto la necessità di emungimenti artificiali da parte delle attività industriali e agricole locali.
Di seguito viene riportata come esempio la scheda riassuntiva di uno dei punti; questa elaborazione viene effettuata per tutti i 15 siti monitorati.
Punto di misura ID 14


Scheda riassuntiva di uno dei punti. I punti identificati con ID 25, 26, 27 e 28, attivati solo da aprile, non presentano dati per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. A settembre, non è stato possibile rilevare la misura del punto ID 17 per problemi di accesso al sito. I dati relativi alla temperatura dell’acqua risultano incompleti ad aprile e ottobre, a causa di un malfunzionamento dello strumento, poi risolto.
Sviluppi futuri: nuovi parametri e ampliamento rete
A partire da gennaio 2025, il monitoraggio è stato ulteriormente esteso con l’aggiunta di 3 nuovi punti nella zona di via Ronchi.
Inoltre, ove possibile, è stata introdotta la misura della conducibilità elettrica dell’acqua grazie all’utilizzo dello strumento Odeon Open One, che permetterà di stimare la quantità di sali disciolti, un parametro importante per valutare la qualità delle acque sotterranee.
Conclusioni
Il monitoraggio continuo della falda freatica a Rovereto ha confermato l’importanza di una rete capillare e di rilevazioni regolari per comprendere l’andamento e l’evoluzione del sistema idrico sotterraneo.
Nel 2024, non sono emerse anomalie significative legate a emungimenti intensivi, a testimonianza di una buona tenuta del sistema, favorita anche dalle condizioni meteorologiche.
L’integrazione di nuove tecnologie e l’ampliamento della rete di rilevamento rappresentano un passo avanti verso la realizzazione di modelli idrogeologici sempre più dettagliati utili ad una gestione più consapevole e sostenibile della risorsa idrica del territorio.
Si specifica che parallelamente ai punti di misura nel comune di Rovereto,, la Fondazione prosegue il monitoraggio di ulteriori 13 punti nel comune di Trento, nell’ambito di un accordo di collaborazione con Dolomiti Energia Holding S.p.A.
a cura di Michela Canali e Tiziano Straffelini, Sezione Scienze della Terra Fondazione Museo Civico di Rovereto



