Planetario
Museo di Scienze e Archeologia
Borgo Santa Caterina, 41
38068 Rovereto TN
Il Planetario, con la sua cupola di sei metri di diametro, è lo strumento ideale per comprendere meglio le leggi che fanno apparire, sopra di noi, il cielo come lo vediamo. Il Planetario è un luogo speciale, in cui ci si trova di fronte alla magia di un cielo perfetto. È uno strumento sofisticato, che si aggiunge all'Osservatorio Astronomico del Monte Zugna per svelare i misteri racchiusi nella volta stellata.
Il Planetario del Museo, oltre al tradizionale proiettore opto-meccanico che crea un cielo ideale per essere osservato, possiede un innovativo proiettore digitale full dome dotato di un sofisticato software, che permette di creare spettacoli estremamente immersivi su varie tematiche, rendendo possibili viaggi spaziali in orbita intorno alla Terra, dentro la Stazione Spaziale Internazionale, sulla Luna, fino ad arrivare oltre il Sistema Solare.
Le attività per il pubblico
SPECIALE NATALE | Durante il periodo natalizio, gli spettacoli e i filmati si arricchiscono di musica, narrazioni ed esperienze speciali.
Il cielo in una stanza 3.0 - NEW
Grazie al nuovo proiettore digitale, i tradizionali spettacoli sotto la cupola della domenica cambiano e diventano "3.0", con esperienze sempre nuove e immersive, grazie a speciali proiezioni digitali. Scopri di più qui!
Filmati a tutta cupola, anche KIDS
Il sabato pomeriggio il Planetario del Museo diventa un piccolo cinema immersivo con proiezioni fulldome, a tutta cupola, per avere un’esperienza ancora più coinvolgente. Scopri il calendario completo, anche per i più piccoli.
Scuole
Numerosi sono i percorsi didattici e i laboratori per gli studenti di ogni ordine e grado. Scopri le proposte QUI!
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Il percorso espositivo intorno alla cupola
Attorno alla cupola si articola un allestimento interattivo e ricco di stimoli, che punta a coinvolgere non solo lo sguardo, ma anche il tatto e l'udito. Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni: la prima sezione è un'introduzione al viaggio nell'Universo che si sviluppa nelle sezioni successive, dove si pongono le basi per la visita e si distingue tra osservazione - della cui evoluzione sono descritte le fasi più importanti - ed esplorazione.
Il viaggio vero e proprio inizia dalla seconda sezione, entrando in una navicella spaziale che racconta le principali tappe dell'esplorazione robotica e umana dello Spazio. A seguire, nella terza sezione, si esplora il Sistema Solare con riproduzioni in scala dei pianeti, reperti provenienti da eventi meteorici e un vero meteorite lunare da toccare. Il percorso si chiude con un tunnel spaziale, nelle quarta sezione, dove si incontrano stelle, nebulose, galassie e ammassi di galassie per andare sempre più lontano nell'Universo.
Insieme a questo, esiste inoltre un percorso speciale dedicato a sei scienziate degne di nota che hanno dato grandi contributi all'astronomia e alle scienze spaziali, le loro storie e scoperte sono raccontate nelle sezioni, accanto al loro argomento di competenza.
La storia del Planetario
Nel 1998 il Museo Civico di Rovereto inaugura il suo Planetario (donato dall'azienda Marangoni Pneumatici) nel giardino del Museo di Scienze e Archeologia. In origine pensata per essere una serra, negli anni la struttura ha ospitato attività di ogni tipo, didattiche e divulgative, su temi astronomici e astrofisici, talvolta in contaminazione con altre discipline, incluse l'arte, la musica e il teatro. La sala che lo circonda ha ospitato innumerevoli mostre, fino a quella interattiva attuale.
Il 19 settembre 2023 il planetario è stato intitolato ad una scienziata roveretana di fama mondiale, Angioletta Coradini. Nata a Rovereto nel 1946, Coradini ha collaborato a numerose missioni dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA. Angioletta Coradini fu tra le prime persone cui la NASA affidò l'esame dei reperti lunari prelevati nel corso delle missioni del Programma Apollo. Nel corso della carriera ha ricoperto cariche di prestigio come quella di Direttrice dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell'Istituto Nazionale di Astrofisica dal 2001 al 2010, e conseguito numerosi riconoscimenti, nel 2012 la NASA le ha assegnato, postuma, la Distinguished public service medal.
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In concomitanza con l'intitolazione del Planetario, viene presentato il murale "No time, no space", realizzata dal collettivo Becoming X nell'ambito del Festival Nuvolette, organizzato a Rovereto ogni anno da Impact Hub Trentino. Il murale è pensato come un viaggio ad anello, che attraversa le scoperte, le stelle, le esplorazioni, le sperimentazioni fatte nella ricerca dell'ignoto e quindi di noi stessi. Un viaggio che inizia e finisce sul pianeta Terra, la casa che abbiamo a disposizione nell'Universo, che necessita della cura di tutti per poter essere preservato.